sabato 26 marzo 2011

FELICITA'?UN BICCHIERE DI VINO CON UN PANINO..........CHE DOMANDE!


Ancora nello stomaco girava la fetta di pane spalmata di ciaocrem....che nella grande milano cominciavano a inbullonare ai muri insegne gialle e rosse.Eravamo tutti figli di fonzie,e scalpitavamo dalla voglia di vivere i nostri happy days.L'America era la fonte delle cose giuste,"puro stile americano",Negli ultimi cinema con le sedie in legno e le caramelle col buco sul bancone proiettavano "yuppies",alla domenica sera drive in ci preparava piatti di portata a base di stereotipi dell'epoca conditi con tormentoni che puntualmente ripetevamo a scuola.Quella Milano da bere a noi della provincia attirava come una cotoletta attira un piranha,chi non sognava quella vita fatta di uffici all'ultimo piano vista duomo,una segretaria in tailleur e tacchi che sprizzava femmnilita e sex appeal anche dagli occhiali,e soprattutto un lavoro indefinito fatto di poche telefonate e poche firme,fatto di pause e week end esotici?La pubblicita' come farebbe un bimbo con i mattoncini lego,costruiva nella nostra testa quel modello di vita che soprattutto era senza l'ombra di un problema.....taac!Chi mangiava i cibi della tradizione era out,dopo una mattinata seduti sulle sedie girevoli,ci si fiondava in centro per un hamburgher scansando lo sperduto cowboy che girava in centro a cavallo cercando la polpetta americana che gli ridava il gusto di casa.Un caffe'(quello e' un rito immarcescibile) e via in ufficio fino alle 16:30,in mano il cellulare grosso come un mattone forato,il "ciao ci vediamo al tennis dopo" al collega rampante. Di venerdi' si scaldavano le gomme della macchina che "piace alla gente che piace" per il week end in montagna.Se ancora nella nostra mente non era ben scolpita questa immagine vincente ci pensava la scatola blu degli spaghetti che era il pensiero fisso di quel manager che nell spot(anzi quel cortometraggio pubblicitario),arrivava a Milano centrale nella nebbia,schivava 2 innamorati che si baciavano,apriva la portiera della mercedes parcheggiata in piazza duomo e manco fosse harry potter compariva nella campagna toscana al tramonto dove in un casale l'aspettava la moglie bella come un attrice e un gruppo di amiconi....e via a risolvere l'unico vero problema la NOIA DEI VINCENTI.Ogni morso all'hamburgher,ogni forchettata di pasta ci regalavano un pezzettino di quei sogni vincenti.E intanto Il cowboy ha parcheggiato il cavallo ed e' entrato in un locale caldo accogliente,dove la famiglia ride e scherza e il papa' equipaggia di vassoio il figlio che parte per un vero e proprio abbordaggio a una bambina che in compagnia della nonna si gustava un sano frappe'.Ogni morso ci regalava un piacere immenso identico a quel piacere che si prova quando si prende qualcosa da una scaffale del supermercato e in un flashback riviamo uno spot pubblicitario.Colesterolo?ischemia cardiaca,diabete?Ipertensione?roba da proletariato...........che tanto capita sempre agli altri......Qua amici miei ce' un filone di ricordi e relative considerazioni che certo non si esaurira' presto!Quasi quasi mi faccio un giro in centro,scanso quei bravi giovani con il piumino,le scarpe da boscaiolo e la fibbia della cintura larga come una parabola,ricordo loro di girare la cassetta nel walkman(l'i pod era sulla luna) e mi vado a sparare nel gargarozzo un mega paninazzo con una bella bibita gasata e zuccherata,poi vado comprarmi una compilation natalizia dove un incauto bimbo disegnato nudo con un cilindro ride di un cinese(quel bambino scherzava con un incendio economico che di li a 20 anni ci avrebbe bruciato).E pensare che Albano urlava da Sanremo che la felicita' era un bicchiere di vino con un panino e a fianco aveva un sogno erotico di molti italiani.................................

2 commenti:

alessia monia parodi ha detto...

adesso la felicità cos'è? ma che domanda retorica e scontata! tu puoi essere felice solo se hai l'ultimo modello di quel tablet uscito dal mercato ortofrutticolo. e la libertà? ormai è un'opzione...sembriamo delle pecore, tutte nella stessa direzione e senza sgarrare ci mettiamo in fila per renderci sempre più simili agli altri...che rabbia!
Alessia

Anonimo ha detto...

Passavo di qui.Ti lascio un saluto.La felicita non esiste Esistono solo alcuni pagliativi.CIAO