venerdì 4 marzo 2011

Un odore,un profumo,un ricordo.......


in questo periodo dell'anno di solito si tirano fuori buoni propositi,quasi sempre riferiti al proprio benessere fisico.Purtroppo noi siamo i nipoti e i figli di chi ha vissuto la fame del dopoguerra,e quasi per un contrappasso siamo stati educati all'abbondanza.Abbondanza di tutto,di denaro,di felicita',di benessere.Ma proprio nell'alimentazione il concetto dell'abbondanza si e' concentrato.In men che non si dica dagli anni 70 le botteghe che avevamo sotto casa hanno chiuso.Quelle botteghe che quando si entrava si sentiva un particolare aroma di pane,salumi.Di solito il bancone era una fiera della cucina casalinga,ho ancora nella mente quel tronchetto di cioccolato bicolore che veniva affettato.Sugli scaffali qualche marchio appiccicato a un barattolo meditava una riscossa incredibile.Le casalinghe sono state affascinate sempre piu' dai supermercati che portavano scelta,convenienza,velocita'.....i ragazzi che prima avevano il cartoccio di focaccia in mano cominciavano a stringere in mano confezioni di patatine fritte,di pizza sfornata dai primi proto-fastfood.La televisione grande alleata della distribuzione ci diceva cosa bisognava mangiare,cosa era conveniente,cosa era sano e i ragazzini prima mangiavano con gli occhi quelle situazioni ideali di vita sociale e poi passavano a mangiare con la bocca.I negozi dove si andava a comprare l'ovetto di cioccolato diventavano sempre piu' torri diroccate che ancora difendevano territori urbani,ma ormai la guerra era persa.E quei bambini si tuffavano nella nebbia con le cartelle alla schiena,il sacchetto di patatine con la sorpresa e si andava a scuola e l'unica preoccupazione era la paura del dettato o di qualche prova in classe.Le mamme tagliavano sempre meno i panini,piu' comodo lacerare un pacco di plastica e buttare nella cartella e poi nella pancia del bambino una"merendina".Gia' quella merendina era il risultato di una scienza ,di un laboratorio ma la televisione con i suoi colori dipingeva cascine,fornai e imprimevano nelle nostre teste le campagne verdi dalle quali spuntava fuori una merendina fatta"come una volta".Ora quelle merendine,quelle caramelle che fischiavano hanno tradotto le attivita' nutritive in tante patologie.Lo chiamano male del benessere.Quasi un 'intossicazione di abbondanza,quasi una perdita di freno da parte dei nostri nonni che avevano troppa fame.Sicuramente scrivero' altri post su questo argomento.........per ora so solo che non sentiro' mai piu' quell'odore rassicurante di pane misto a prosciutto e che non entrero' mai piu' in un negozio sotto casa a farmi fare un panino.Buon appetito

1 commento:

alessia monia parodi ha detto...

c'era un posticino a Genova nella zona di palazzo san Giorgio che faceva dei panini che erano favolosi. quelli si che erano bei tempi.....